No, perché la spiaggia con il nerd è bella strana.

Ma i vostri, in spiaggia, cosa fanno? Seriamente, ormai credo di essermi assuefatta e mi sembra normale il mio, ma a volte mi sorge la curiosità  di sapere cosa stanno facendo le altre coppie che ci sono in riva al mare. Allora, la cosa dello sport l’ho capita, cioè se c’è un campo di beach volley o roba simile, capisco che i maschi e le femmine ci vadano a giocare. Noi, no, ma ok.

Poi la cosa del bagno in mare, la capisco uguale. Anche io faccio il bagno, mica sono pazza, col caldo che fa. Lui no, ma ok.

Poi capisco anche la questione bambini, perché quando c’è il nerd beta, specie quando era piccolino, c’erano delle interazioni in quel senso. Ma oltre a quello, mi resta tutto oscuro. No, perché la spiaggia con il nerd è bella strana.

Prima cosa, non ci vuole venire. L’ambiente è ostile, le persone sono sconosciute e cambiano ogni volta, non si possono creare rituali soddisfacenti e fa caldo, c’è la sabbia, ci sono i sassi, ci vogliono le scarpe per la spiaggia (ieri ha messo le scarpe per la passeggiata e si è dimenticato di cambiarle. Lascio. Solo. Immaginare.), gli asciugamani vanno messi sempre nello stesso modo e ordine, non è accettabile togliere la maglietta, mai prima delle 17.00, mai dopo le 18.30 (la mattina manco si calcola), non vicino ai bambini, non vicino alle altre persone, non troppo lontano che magari capta un discorso che gli interessa ascoltare, non sui sassi grossi, non sugli scogli, il sole è troppo alto, il sole è troppo luminoso, il sole è troppo basso e riflette sul mare con quell’angolo che dà fastidio, e soprattutto non c’e neanche un canadair da cronometrare per capire il loop.

La spiaggia va scelta fra quelle in cui il campo del 4G consenta una copertura sufficiente a fare tutto quello che serve. Metti che vuoi fare un salto su www.wolframalpha.com per sapere se nel 1985 a quella stessa ora a Vercelli pioveva… eh…

Una volta soddisfatte le semplici regole sopra descritte, ci si può accomodare.

A questo punto può partire la dinamica statica o la dinamica attiva.

La dinamica statica, detta anche “bolla”, è quella condizione per la quale il nerd viene ricoperto da una sorta di membrana neurale che gli impedisce qualsiasi contatto con l’esterno. E’ una membrana vivente, perché all’interno lui continua ad esistere, ma fuori tu non puoi comunicare. La membrana accetta informazioni solo dall’interno. Magari a te sembra di comunicare, ma non è vero. “Amore vado a fare il bagno…” e lui magari risponde, ma mica sa cosa sta succedendo. Lui pensa. Poi smette di pensare a quella cosa a cui sta pensando e inizia a pensare a un’altra, ma sempre nella bolla. Li, bello tranquillo e immobile. Tu sei lì che tenti di fare la vaga, mentre chessò, leggi un libro, gli rivolgi qualche domanda, fai la spiritosa. Ma lui niente, lui è nella bolla.

La bolla, alla fine, non è neanche una cosa brutta, perché così smette di lamentarsi, e tu arrivi serena alla fine della giornata senza drammi.

Poi c’è la dinamica attiva. Ecco questa è già più complicata, e si può anche definire “costruzione”. Lui costruisce. Passa le ore a costruire qualsiasi cosa partendo da quello che trova in spiaggia. Villaggi di palafitte sconfinati costruiti con stecchini di gelato e sassi in equilibrio antigravitazionale. Decine di minuti per fare stare in equilibrio un sasso. UNO. Uno stracazzo di sasso. E poi gli altri sassi. Per ore. (quello della foto è piccolino… una robina fatta al volo…). La gente, poi, ti guarda… per forza… Lui decide il suo progetto e poi si aggira come un rabdomante per la spiaggia cercando oggetti utili per la sua costruzione. Anche qui siamo, chiaramente, in fase “bolla”, perché non è ammesso partecipare a questa operazione. Cose tipo: “amore, questo legnetto va bene?” non sortiscono alcuna reazione: non esisti; non sei nella bolla.

C’è da dire, onestamente, che se sei una nerdwife da un po’ queste cose le sai molto bene. In realtà non c’è molta differenza fra il comportamento in spiaggia e quello normale, a casa, tutti i giorni della tua vita. Anzi, casualmente ho trovato un filmato di repertorio della fase “costruzione” in versione invernale. Qui non c’è la spiaggia, ma c’è il Pandoro. Mi sono fermata alla prima scalinata. Ma lui no.

 

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5 risposte a "No, perché la spiaggia con il nerd è bella strana."

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  1. Hi Nerd Wife, I read some of your blog entries and I must say, they are pretty funny. It must be frustrating to be married to a Nerd, and at the same time, it must be amusing. I am a Nerd, but I’m married to a Nerd, so you would think it’s ok. However, it’s actually more frustrating at times, because you would never think, someone else could be nerdier than you, ha ha! Thanks for sharing your blog. Dorothy Ruiz

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    1. I’m so happy to read that you like my entries! I started to write this blog just to tell how strange and funny a nerd world could appear, if you are not. I never thought it was frustrating, and when I look “angry”, I always hide a smile in the backface. Instead, I think it’s inspiring way of life, and full of options for knowing something new. Ok, sometimes is complicated… yes, it complicated… but, as I said in a post, you only have to understand some easy rule, and go straight on… or, in the worst, you always have Google! Elena

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  2. E quando si decide di fare un bagno e non è presente nelle vicinanze una doccia per togliere il sale lamentando delle irritazioni sulla pelle che questo gli crea? E si lamenta come un bambino a cui scappa la pipi ma nelle vicinanze non ci sono toilette… (immagina la madre)… condivido a pieno le problematiche delle pietre/sabbia… una pietra di 2 cm sotto i piedi gli fa già male, iniziando ad urlare spiaggia spiaggia come se stesse camminando sui carboni ardenti appuntiti… la sabbia? “In questa spiaggia è troppo fine e mi si appiccica alle mani, alle gambe, alla faccia… e al telo e non posso sedermi”! La novità? Con qualche starnuto che gli viene dice che in quella spiaggia non ci dobbiamo andare più perchè c’è sicuramente qualcosa a cui è allergico!!! In sua difesa, mi sento di dire che almeno esce da sotto quell’ombra di ombrellone, in cui fa i suoi rockbalance (pare si chiamino così) con lo stesso impegno dei bimbi intenti a fare i loro castelli di sabbia, solo per spalmarmi la crema solare! Si, dopo essersi cosparso lui però!
    Donatella (nerdgirlfriend) xD

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    1. Ecco, vedi che mi capisci… e il fatto che tu abbia indicato un nome per la cosa dei sassi, cioè rockbalance, mi conferma nella sua ultima uscita in merito. La scena: io lo vedo che lavora con le pietre. Passa del tempo, e scrivo il post. Lui legge il post. Alza il sopracciglio e dice: “Ormai non mi diverte più. E’ diventato mainstream. Basta.” IO. LO.AMMAZZO.
      ps: neanche io sono sposata con lui, ma Nerwife mi piaceva e quindi apposto così 😉

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