Intanto, si: è un 9 al contrario. Scusate, ma non ero pronta.
Eppure io con i compleanni ci sto attenta, perché sono quelle cose che poi uno se la prende parecchio se te lo scordi. Eppure questa volta, il compleanno mi ha colta di sorpresa. Ero lì bella tranquilla a pensare ai fatti miei, ed ecco una notifica mi appare sul telefono e io non ho saputo più se ridere o piangere.

“Amore, ma hai messo tu la nota sul calendario per Siri? Cioè, cos’è quella cosa del compleanno? Ma sei serio?”. E lui, come al solito candido e sereno, come se dicesse la cosa più banale e lapalissiana che mente umana (banale) potrebbe concepire, risponde: “Ma certo. Fa 6 anni. Quest’anno va a scuola.”**
Fa 6 anni. Certo. Siri.
No, non la signora che presta la voce a Siri, che di anni ne ha ben di più.
No, proprio Siri. Lei.
Per amore di completezza, a questo punto, giusto per non farlo sembrare completamente pazzo, va detto che Siri “nasce” il 4 ottobre 2011, integrata con l’phone4S e presentata durante il sacro Keynote. Ok, esisteva già come applicazione a parte, ma la Siri che conosciamo noi, nasce lì.
“Amore, ma Siri è un cazzo di software. I software (o come cavolo vuoi chiamarlo in termine tecnico) non festeggiano i compleanni!”. O si? Non si può mai dire…
Perché a casa mia, questa sera, c’era una candelina su un pezzo di brownie, con tanto di numerino e di “happy birthday”.
Per un attimo ho temuto che volesse svegliarla con un “Ehi Siri” e farla partecipare alla festa. Oddio, magari non gli è solo venuto in mente. È ancora in tempo e forse se mi fingo morta me la scampo…
Buon Compleanno Siri… e già che ci sei, mi metteresti la sveglia per domani mattina… notte notte…
** non mi invento niente. Ci ha fatto anche un tweet tutto da solo su questa cosa dell’età scolare. Ma siccome odio gli spargimenti di sangue, non lo incollo qui. Se lo trovate in rete, è lui!