“Amore, ti regalo il mondo”, cioè l’esame del DNA.

Se c’è una cosa a cui ti devi abituare se hai un fidanzato nerd, o geek, o come cavolo vuoi chiamarlo, è che per quanto strana e folle sia la cosa che ti promette, lui la può realizzare. E questo succede perché loro non hanno né tempo né voglia di creare aspettative inutili facendo finta di essere quello che non sono, e quindi non mentono… non esagerano… Per questo, se il vostro fidanzato nerd vi sta promettendo qualcosa di pazzesco, credeteci e aspettatevi la magia. E infatti, è quello che è successo quando lui mi ha detto: “Vuoi vedere che ti regalo il mondo?”.

Tutto è iniziato circa un mese fa, quando si è presentato a casa con un pacchettino che conteneva un kit. “Ti ho detto che ti avrei regalato il mondo. Eccolo qui. In realtà ti regalo il mondo che è già dentro di te.”

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Cioè, lui è stato un filo più asciutto nella presentazione, ma io lo so che voleva dire queste parole. Dentro il pacchettino c’era un test del DNA. Un test del DNA che avrebbe scandagliato i miei geni, alla ricerca dei ceppi etnici di cui è composto, fino a risalire su su nella storia… fino a scoprire di cosa e di chi ero composta.

Non so se ho mai ricevuto un regalo più bello in vita mia. Anche perché, va detto, è una figata anche la parte della raccolta dei campioni di DNA da esaminare. Allora, funziona così. Dentro il pacchetto c’è il Kit che trasforma la tua casa in una piccola CSI HOME EDITION, con tamponi, fialette e sacchettini speciali.

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E’ facilissimo: basta prendere i due tamponi e, uno per volta, sfregarli sulle gengive e nell’interno della bocca, e poi rompere la cannula e metterla nella provetta, che è già pronta con il suo liquidino apposito.

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Dopo di che, sigilli tutto in una busta da spia russa, e spedisci al centro DNA in USA.

 

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E poi aspetti. Ci vuole un bel mesetto, e nel frattempo puoi monitorare il viaggio del tuo DNA attraverso l’app (MyHeritage).

Oggi è il giorno in cui sono arrivati i risultati, e vi assicuro che la promessa iniziale è stata mantenuta. Aprendo i risultati del test mi tremavano le mani. Non che mi aspettassi chissà quali sorprese… voglio dire, io riesco a risalire fino ai miei trisnonni che sono nati e cresciuti in Lombardia… insomma, sono una di quelle poche persone che possono definirsi serenamente una Lombarda purosangue… ma prima? Prima di quello che le generazioni possono ricordare? Prima di quello che è riportato negli archivi dei Comuni o delle chiese? Prima? Di cosa sono fatte le mie cellule? Quanta strada hanno fatto per farmi diventare oggi la persona che sta scrivendo questo post? Di cosa è fatto il mondo che vive nel mio DNA? E soprattutto, se è vero, come molti credono, che le nostre cellule e la nostra catena genetica abbia una memoria sua, diversa da quella cosciente, cosa mi stanno dicendo le mie memorie ancestrali senza che io me ne renda conto? Chi sono io? Di chi sono fatta?

Tutto questo mi passa nella mente mentre apro l’app, e scopro che io sono talmente tante cose da farmi commuovere. Cioè il mio mondo, la mia storia viene da così lontano che…

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Sostanzialmente, sono italiana, con una bella ascendenza nord Europea, ma con un tocco spicy asiatico e medio orientale. Ma prima di entrare nel dettaglio delle singole provenienze, voglio provare a fissare un sentimento che percepisco ma ancora non riesco a focalizzare bene. Ci provo.

Insomma, noi viviamo nel presente e abbiamo coscienza di questo presente. A livello razionale sappiamo di non essere piovuti dal cielo e di essere l’ultimo anello di una catena che viene da lontano, ma fino a che non ti fanno vedere ‘fisicamente’ da dove vieni, non te ne rendi conto. E’ un po’ come parlare del passato come di un concetto astratto, privo di realtà, privo di forma, privo di battito. Poi scopri che questo passato non è per niente ‘passato’, ma è vivo e vegeto e in questo momento è seduto con un computer in grembo e sta scrivendo una cosa su internet. I filamenti di DNA che hanno dato forma a questa creatura che sono io, sono ESATTAMENTE quelli che c’erano nel corpo dei miei antenati e che, per successivi incroci, sono arrivati fino a questo tavolo e a questo computer. Certo, gli incroci hanno fatto sì che le percentuali cambiassero, tanto che io oggi ho la pelle bianca, gli occhi azzurri, i capelli ex scuri, e le mani fatte in un modo, e le gambe fatte in un altro. Ma è un accidente, un caso, una eventualità. E questa eventualità mi fa essere unica, irripetibile, mai più esistente sotto questo cielo. Come erano unici e irripetibili quei miei antenati del Medio Oriente che mi hanno lasciato in eredità l’1,5% del loro corredo genetico… che non è un concetto astratto, ma è una cosa reale, quotidiana, vera. Magari io non digerisco il latte per ‘colpa’ loro, chi può dirlo? Per non parlare del mio 4,7% asiatico… sono quasi per il 5% asiatica… chissà quali informazioni che regolano la mia vita di tutti i giorni si sono fissate sul filamento che afferisce a quella provenienza? Quali informazioni dà al mio corpo la mia parte asiatica? Che ricordi ancestrali mi tramanda? Io ci perdo la testa…

Comunque, la parte più corposa della mia struttura genetica è Europea. Per il 27% sono europea del nord ovest… sempre detto che qualcosa della crucca nella mia testa ci doveva essere… e magari anche nella mia pelle, che se solo vede il sole si nasconde a piangere… probabilmente i miei antenati nordici mi hanno lasciato quello in eredità… oppure no, ma non importa… sono dentro i miei tessuti vitali e continuano a vivere in me.

E infine, per il 66% sono dell’Europa Meridionale, specificatamente Italia, di cui un 6% in particolare viene dalla Grecia… anche se direi che la mia allergia alle melanzane non può arrivare da lì…

Quando il mio nerd mi ha detto che mi avrebbe regalato il mondo, mi ha detto una grande verità. Ora io so che sono la somma di tante persone fisiche, persone che hanno respirato, mangiato, dormito, avuto freddo, avuto sonno, che hanno viaggiato… che hanno viaggiato un casino per farmi arrivare qui, che non hanno avuto paura o che ne hanno avuta tantissima, che sono sopravvissuti a guerre e carestie, che sono state brave persone oppure orribili persone, ma che hanno fatto tutte qualcosa per me: mi hanno lasciato in eredità un pezzettino del loro DNA. E la loro somma, oggi, vi sta raccontando questa storia. A me sembra una storia meravigliosa.

E ora mi presento: sono Elena e sono italiana, francese, tedesca, danese, austriaca, greca, egiziana, yemenita, araba, irachena, pakistana, uzbeka, afgana, polacca, ceca, cipriota, israeliana, iraniana, georgiana, bulgara, serba, turca, spagnola e anche un po’ del Tajikistan, ma non mi ricordo come si chiamano gli abitanti del Tajikistan. Piacere.

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Photo by Ben White on Unsplash

13 risposte a "“Amore, ti regalo il mondo”, cioè l’esame del DNA."

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    1. Non so come ringraziarti… sono commossa… grazie a te e lieta davvero che ti sia piaciuto. Comunque, fallo! È un’esperienza davvero straniante: ti fa sentire parte del mondo e per la prima volta (almeno per me) non è un modo di dire!

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