No. E adesso sono buoni tutti di fare quelli fighi! Per capire, eh… No, perché adesso che le immagini di Marte sono arrivate anche al tg delle 20, sono tutti lì a fare “gli spaziali”. E Marte di qua… e Marte di là… Eh, no belli! NO! Marte non va mica via al chilo, eh! Eh…. che per fare quelli che “loro lo sanno che Perseverance è molto più evoluta dell’altro rover… quello che era stato inviato prima… Eh… che io ho visto ‘The Martian’ ed era proprio fatto bene… si vedeva bene il JPL e il controllo della Nasa… oh… era quasi come quello vero…” NO! Per fare quelli saputelli dovete aver vissuto il dramma di tutto quello che veniva PRIMA delle immagini che sono state rilasciate ieri sera dalla NASA. Immagini che, porca vacca, fanno accapponare la pelle da quanto sono meravigliose… la discesa… Mamma mia la definizione di quel paracadute… e la polvere quando sta per toccare terra… ma l’avete vista la polvere? Io non ci potevo credere… un miracolo…
Ma qui stiamo perdendo il filo, e io rischio di smettere di essere incazzata! NO! Per fare quelli “precisetti” e informati sul – segno delle virgolette con le dita – Pianeta rosso – segno delle virgolette con le dita – dovete esservi goduti tutto il processo, che parte da lontano, dalle presentazioni dei progetti a ora assurde della notte; che comprende le fughe a casa dal supermercato perché c’era un lancio; che comprende le ore di diretta da tutte le fuckin’ stazioni spaziali che il signore a messo su questa terra (è in orbita intorno alla Terra, quindi è “su questa terra”, d’accordo?). Quando Musk mandò su il primo equipaggio sulla stazione spaziale dovevate essere lì ad aspettare tutte le… quante saranno state… tre ore prima che si aprisse quel maledetto sportello e che gli astronauti con la tuta all’ultimo grido della moda astrale potessero entrare in contatto con l’equipaggio vestito con i resi dell’Oviesse. E i test dei motori di tre anni fa? E le prove dell’elicotterino che svolazzerà su Marte, e che per ora è ancora sotto la pancia di Perseverance e quindi non potete fare i saputelli che voi lo sapete? Perché tutto fa parte della stessa storia… si gioca tutti nella stessa squadra… e poi qualcuno pensa che la vita di un nerd, e della sua paziente compagna, sia una passeggiata di salute, vero? NO!
Eh… bella la vita a fare la bella faccina rossa oggi e a postare i meme con la terra rossa di Marte solo perché ne parlano tutti. Intanto, e mi spiace darvi questo dolore, la cosa più figa non sono le immagini. C’è una cosa assolutamente più figa, e siccome sono incazzata ma buona di animo, ve la regalo (anche se molti giornali hanno riportato anche questo, e quindi non ce ne sarebbe bisogno). La cosa più figa in assoluto, da far scendere le lacrime dagli occhi, è il primo suono registrato su un altro pianeta. E se aveste seguito direttamente la presentazione della NASA lo avreste saputo da soli ( se lo avete fatto, siete quelli bravi e potete mettervi dietro a me guardando malissimo gli altri). Vi racconto. Al termine della presentazione delle immagini, uno dei capi missione ha spiegato, e vi giuro che aveva quasi la voce rotta dall’emozione (io l’avrei avuta), che insieme alle immagini era arrivato anche un audio registrato dopo l’ammartaggio (prendiamo nota, please? non lo diciamo più atterraggio, please?). Un suono che arriva da un pianeta sul quale da milioni di anni nessun essere vivente ha potuto ascoltare nulla. E quel suono era un alito di vento, anzi due. Due leggere folate di vento. Non vento forte come lo rappresentano spesso nei pianeti alieni. No. Un alito di vento. Come al mare quando arriva un’onda un po’ più grande delle altre. Come in un bosco quando all’improvviso le cime si muovono tutte insieme. Come quando sei a Roma, e c’è il tramonto, e quel vento leggero lì non lo vorresti dimenticare mai. Bè, signori, quella cosa lì c’è anche su Marte, e io sono felice. Sono felice perché questa è la prova, per me, che davvero non esiste niente di diverso da niente. O meglio, tutto è talmente diverso da tutto, che alla fine niente è davvero diverso da niente. Si può essere nel luogo più assolutamente lontano, o nella situazione più follemente complicata, oppure addirittura su un altro pianeta, ma ci sarà sempre qualcosa da riconoscere. Io cercherò di ricordarlo, per me. E, sì, ok… non sono più incazzata… Basta che non me lo stropicciate troppo quel Marte, che qui in questa casa di nerd gli siamo affezionati da tanto tempo.
Qui c’è il link della NASA al suono di Marte. Vi do un consiglio: ascoltatelo con le cuffie, altrimenti il rumore di fondo del computer potrebbe confondervi. Provatelo con le cuffie e poi ditemi che non vi viene la pelle d’oca. Due folate di vento registrate su quel puntino rosso che si vede lassù, di notte…
/https://mars.nasa.gov/resources/25629/nasas-perseverance-rover-microphone-captures-sounds-from-mars/